Di chiacchiere ne sono state fatte tante, fra trasmissioni regolari e speciali in TV; di carta ne è stata stampata a fiumi, ma c'è qualcosa di vero nella storia di Guendalina? Secondo il C.I.C.A.P. (Comitato Italiana per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), i miei idoli, non solo non esistono fonti storiche accreditate sugli eventi e le persone coinvolte, ma la stessa leggenda risalirebbe a un periodo relativamente recente.
E allora, per chi volesse leggere la loro opinione, riporto di seguito l'articolo recentemente comparso su Wired e dedicato proprio al'analisi fatta sul campo da quelli del Comitato.
(Articolo Wired di Stefano Della Casa, 4 luglio 2014).
"Non è la
Scozia, ma anche l’Italia ha una generosa quota di luoghi infestati. Per
la gioia di programmi come Voyager, Mistero e delle loro copie
(ma anche di chi deve riempire i buchi nei telegiornali), da Nord a Sud ogni
regione può vantare qualche fantasma, anime in pena di cui ancora oggi si
avvertirebbe la presenza.
In un paese
dove quando si parla di cultura spesso la si intende in termini di petrolio,
cioè eredità dei secoli precedenti da sfruttare, che nessuno si azzardi a
toccare le nostre care leggende folkloristiche! Ma in qualche caso le leggende
cercano di diventare qualcos’altro, e allora la curiosità impone di fare
qualche controllo.
È il
caso della storia di Azzurrina, una presenza soprannaturale che si aggirerebbe
nel Castello di Montebello, comune di Poggio Torriana, in Provincia di Rimini.
Si narra che alla fine del 1300 in questo castello vivesse una bambina molto
particolare. Guendalina, figlia del feudatario Ugolinuccio o Uguccione e,
secondo una versione, di Costanza Malatesta, era albina e si dice che, per
proteggerla da sicure accuse di stregoneria, i genitori la tenessero reclusa
nel castello, sorvegliata da guardie. La madre aveva anche provato a tingerle
di nero i bianchissimi capelli, ma la tintura riusciva solo a conferirle una
sfumatura azzurra, da cui il suggestivo soprannome della bimba.